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Teatro a Vanvera #1 La sedia della rabbia

Teatro a Vanvera è un laboratorio teatrale sopra le righe. Si gioca, si cambia ci si scopre, ci si sorprende, ci si racconta storie e talvolta si cercano finali alternativi, si allena la consapevolezza, lo stare in gruppo, e non ultima, la serenità. Ogni settimana un piccolo report, dal Teatro Alfa, che ci ospita dietro il suo magico sipario rosso.

Il gruppo è irrequieto stasera, in cerca. Persino le sedie su cui sediamo sembrano raccontare qualcosa di noi, rappresentano emozioni, stati d'animo, sensazioni. Così prendono forma la sedia dell'instabilità, dell'indecisione, della rabbia, della stabilità e dell'insubordinazione. E se ci scambiassimo di posto? Ognuno cerca un nuovo modo di stare, nella rabbia ad esempio, o nella stabilità.

C'è chi come G. Fatica a sedere sulla sedia della rabbia, attivante ricordi troppo intensi, e chi, come D. Decide di sperimentarsi alle prese con questa: racconta la rabbia da sempre nutrita verso un medico, per le cure inadeguate prestate al padre malato. La rabbia diviene ben presto un argomento attorno al quale il gruppo inizia a condividere pensieri e suggestioni. D. Desidera viverla "teatralmente", provando a esprimerla seppure protetto dalla finzione scenica. G. Si presta a impersonare il medico inadempiente. D. Lo affronta, a suo modo, prima con le parole, poi con un tono di voce che si fa sempre più duro e determinato, fino a farlo fuggire, tra le scuse e il rammarico. È un momento forte, il gruppo partecipa all'azione con grande coinvolgimento, festeggia D., che ha dato voce a una nuova parte di sé. E. Invece affronta un marito ipercritico, mentre G. È alle prese con colui che definisce l'Antagonista, una presenza fastidiosa che durante la notte minaccia di deturpare i suoi quadri appena conclusi. L'Antagonista compare spesso negli incubi di G., specie al termine di un'opera molto soddisfacente e faticosa, è impertinente e spietato. Verrà interpretato da E. Che investirà di un tocco femminile l'astuzia e la provocatorietà del personaggio.

Infine c'è C, alle prese con la rabbia per l'esclusione dal gruppo di amici, svalutanti e giudicanti.

Come in altri incontri la Rabbia emerge in tutta la sua forza primitiva. Questa è, al pari di gioia e tristezza, presente sin da subito nell'uomo eppure inibita dalla cultura, dalle regole sociali e dalla società in genere.

E’ un’emozione potente che ha un impatto profondo sulle relazioni. Nasce infatti da un evento percepito come ostacolo, da parte di qualcuno, alla realizzazione di un bisogno oppure ha la funzione di proteggersi da un' intrusione. La rabbia può indirizzarsi verso la persona che ostacola il raggiungimento della meta o verso qualcosa di diverso, oppure può essere rivolta dolorosamente verso sé stessi, specie se inespressa.

#drammaterapia #arte #teatro #terapia #gruppo

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