Teatro a Vanvera #4 - In scena la timidezza
"Fin da bambino io ricercavo la solitudine, e mi ritrovavo meglio là dove potevo abbandonarmi indisturbato a me stesso."
Friedrich Nietzsche
Il tema della serata è la timidezza. Essere timidi è una condizione che più o meno tutti nel nostro gruppo sperimentano o hanno sperimentato.
Ma siamo sicuri che sia un difetto e che non abbia una sua utilità? per rispondere ci trasformiamo in mercanti e cerchiamo di vendere agli altri la nostra timidezza, come se fosse una qualità e non un problema da superare. Scopriamo che esistono "le timidezze", tutte uniche e diverse.
M. si definisce un grande timido ma riesce a lasciare tutti a bocca aperta quando si descrive come un agile gabbiano in volo, distante dalle cose ma allo stesso tempo capace di osservarle tutte, dall'alto, con delicatezza e attenzione. Ci è subito chiara l'utilità oltre che la preziosità di una simile protezione.
E' il momento di raccontare storie che abbiano a che fare con il tema del giorno.
Il primo gruppo racconta di un uomo molto sicuro di sé che da lezioni ad un timido su come ci si comporta con le donne. Il timido avrà successo e “soffierà” la ragazza all’altro.
il secondo gruppo mette in scena l’elezione di miss timidezza. Una delle due ragazze finaliste, restie alle inquadrature, alle interviste e al palcoscenico, vince ma subito si monta la testa e perde la sua timidezza: in questo modo perde anche il titolo di miss.
Le persone timide hanno spesso un gran desiderio di stare tra la gente ed entrarvi in contatto, ma il problema è che vivono nella costante preoccupazione del giudizio degli altri, si vivono come insicuri, inadeguati e hanno poca fiducia in se stessi. Questa caratteristica non è destinata a rimanere immutata nel corso dello sviluppo ma, come è chiaro nei racconti dei partecipanti, evolve insieme alle altre caratteristiche della nostra personalità, plasmandosi nelle varie fasi di vita e creando percorsi talvolta inaspettati.
Non dimentichiamoci dell'insegnamento di M.: spesso nella timidezza cresce una forte capacità di entrare in empatia e comprendere la mente altrui nelle interazioni quotidiane, cuore pulsante di una grande capacità di ascolto attivo, sensibile e immedesimato.
Talvolta tuttavia ad essa si accompagna una dimensione invalidante, generatrice di evitamento delle situazioni più temute, sino all'isolamento. Tali aspetti sono superabili imparando a gestire le emozioni negative legate alle situazioni sociali. Il teatro rappresenta un'ottima palestra in tal senso: allenandosi nell'improvvisazione è possibile riconnettersi con le proprie risorse, sbloccando la creatività e superando con divertimento la paura dell'esposizione.
In questo percorso ci viene incontro e ci sostiene una psicoterapia, attraverso alcuni suggerimenti utili a modificare il proprio modo di percepirsi, di pensare e di comportarsi nelle situazioni più attivanti dal punto di vista emotivo.

illustrazione di Fernando Cobelo
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